Gran parte dei territori della Barbagia e dell’Ogliastra ricadono all’interno del Parco nazionale del Gennargentu e del Golfo di Orosei mentre la zona del Nuorese e della Baronia ricadono in buona parte sotto l’area protetta del Parco Regionale di Tepilora, Posada Sant’Anna. Un’area questa che insieme ai comuni del Montalbo è diventata per l’UNESCO Riserva MAB della biosfera. Un riconoscimento che sottolinea la natura eterogenea dei territori e delle specie vegetali e animali nonché in particolar modo della loro interazione con l’uomo e la cultura locale. Orani, Guzzurra Sos Enattos e Funtana Raminosa sono siti del Parco Geominerario anch’esso riconosciuto dall’UNESCO.
Il territorio è molto vario ed è caratterizzato da picchi e altopiani nell’entroterra, massicci calcarei e guglie di granito, caratteristici altopiani rocciosi che in Ogliastra prendono il nome di tacchi e da una zona pianeggiante lungo la costa, passando per i crepacci che si aprono tra il mare e le colline.
Leggi di piùLungo le pareti che finiscono in mare, dove il clima è ancora più caldo, si estende una fascia ad olivastro (alcuni millenari come quelli di Santa Maria Navarrese), lentisco, ginepro e carrubo. Il Gennargentu rappresenta il più vasto complesso montano della Sardegna, le cui vette raggiungono le massime altezze con Punta La Marmora (1834 m.). Da qui nelle giornate più limpide si possono toccare con lo sguardo tutte le coste dell’isola. Il massiccio costituisce il corpo centrale a cui si legano i monti circostanti della Barbagia, si distende sui vicini Supramonti e scivola fino al mare, a formare il Golfo di Orosei, il più selvaggio tratto di costa del Mediterraneo.
Dal Gennargentu nascono i corsi d’acqua principali della Sardegna orientale: il Cedrino, a nord e il Flumendosa a sud; il primo scende con diversi rivoli e forma, erodendo la roccia, splendide gole; il secondo, che con i suoi 122 km di lunghezza è il secondo fiume della Sardegna, scorre nella Barbagia, incassato in canyon, fino a raggiungere la piana alluvionale costiera per poi gettarsi in mare. A nord di Bitti si trovano le sorgenti del Tirso, che attraversa la Sardegna da est a Ovest.
Sul Supramonte di Orgosolo sopravvivono le uniche foreste intatte d’Italia con macchia a corbezzolo e ginepri. Qui abbondano i funghi e la primavera risplende nella fioritura di peonie, genziane e orchidee selvatiche. A proteggere questo incredibile patrimonio ci sono anche le foreste demaniali, come quella di Badde Salighes nel territorio di Bolotana.
Un ambiente magico caratterizzato da rocce frastagliate profili impervi e colori decisi dal grigio argento delle rocce, al verde della macchia fino al turchese del mare. Dall’alto ammirano queste meraviglie la maestosa aquila reale, il falco pellegrino e nelle coste il falco della Regina. Tipici tra i rapaci sono l’astore sardo e la poiana. I mammiferi selvatici di taglia più piccola rispetto ai cugini continentali sono volpi, cinghiali, lepre, mufloni, martora, donnola, ghiri. Singolare la presenza del gatto selvatico, forse importato dai fenici. Nei torrenti vive una trota caratteristica detta “Trota macrostigma”.
Il clima tipicamente Mediterraneo nella costa diventa più rigido e piovoso nell’entroterra dove l’inverno sopra i 700 metri spesso fa capolino la neve e il ciclo delle stagioni si fa sentire.
I verdi pascoli danno il nutrimento alle pecore da qui si ottengono alcuni dei formaggi più gustosi al mondo come il Fiore sardo, il Pecorino sardo e il Pecorino romano. La stessa carne d’agnello sarda per le sue peculiarità ha ottenuto il riconoscimento Igp. Tra i tesori dell’agricolture le uve da cui si ottiene il Cannonau, la Pompia rarissimo agrume tipico della zona di Siniscola e presidio slow food e il fagiolo tianese, un legume particolare coltivato nella zona di Tiana.
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