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Marghine

Non è un caso che su sette comuni che compongono la regione storica del Marghine ben quattro facciano parte del Club dei Borghi d’Italia. Una zona rurale e montuosa tra le più ricche di monumenti preistorici e protostorici di tutta la Sardegna.

Il Marghine sorge su una terra fertile ricca di boschi di lecci e querce secolari.

Passando per Lei si hanno le prove di come questa terra sia stata abitata già dal Neolitico. ella località di Sa Tanchitta è stata ritrovata anche una moneta dell’imperatore Traiano, mentre pezzi di giare Romane e un bracciale di epoca Punica sono stati ritrovati a cala Frigheddu e Beraniles. Una storia secolare che si mescola con la modernità a Birori, in cui sono presenti “Su Palatu” e “Lassia” tombe dei giganti all’interno del centro abitato, mentre ai margini del paese sono presenti i nuraghi “Arbu” e “Miuddu”. Questo territorio però non è da visitare solo per le sue ricchezze archeologiche. I prodotti delle sue terre fertili sono i pilastri della sua economia basata sull’agricoltura e sull’artigianato tessile con magnifiche produzioni di tappeti, tant’è che a Macomer è possibile visitare il museo “Le arti antiche”, situato in una residenza nobiliare ottocentesca tipicamente sarda e che permette di conoscere affondo le tradizioni agropastorali e artigiane della regione. Anche qui sono numerosi i complessi archeologici, tra i più importanti il nuraghe di Santa Barbara, struttura imponente e mozzafiato, la torre centrale alta 15 metri spicca sul Monte Manai e regala un paesaggio da cartolina sulla piana di Abbasanta. L’età del Bronzo ha lasciato un segno indelebile su tutto il territorio, sono assolutamente da visitare anche il complesso sepolcrale di Perdas de Tamuli e il nuraghe Ruju, senza tralasciare la suggestiva Necropoli di Filigrosa.

Attrazioni da non perdere in questa area storica

Il principale centro dell’artiginato è Bolotana, anch’esso tra i Borghi autentici d’Italia grazie alle peculiari stradine strette e irregolari. Il suo genius loci è caratterizzato dai tappeti sardi cuciti a mano che ritraggono strepitosi disegni geometrici. Qua oltre ai siti nuragici è possibile visitare la fiabesca Villa Piercy, residenza dell’ingegnere inglese Benjamin Piercy che piantò attorno all’abitazione numerose piante esotiche che regalano ancora oggi un’atmosfera incantata e misteriosa in uno dei giardini più belli della Sardegna. Atmosfera incantata che si rivive tra le vie di Bortigali, con la chiesa di Sant’Antonio incastonata in una grotta e le numerose abitazioni che ancora oggi presentano portali di epoca catalano-aragonese, mentre dirigendosi verso il Monte “Santu Padre” il viaggiatore curioso rimarrà stupefatto dalla sua vista panoramica a 360 gradi su Gennargentu, Sulcis e Logudoro; una visuale che abbraccia tutto il centro dell’isola dalle montagne più alte al mare della costa occidentale. Che dire poi del maestoso nuraghe Orolo che presenta ancora oggi due piani interamente visitabili?. Il Marghine ha qualcosa di magico, la conferma arriva da Silanus, un altro paese che rientra tra i Borghi autentici d’Italia, che ha stabilito un primato particolare: il record mondiale di ultracentenari residenti nel paese, ben sette contemporaneamente all’inizio degli anni duemila. Qui è possibile visitare lo straordinario complesso di Santa Sabina, in cui oltre ad un nuraghe in ottimo stato di conservazione è presente una tra le più importanti architetture sarde altomedievali, la chiesa di Santa Sabina, per poi catapultarsi nel ‘300 tra gli affreschi all’interno della chiesa di San Lorenzo. Durante la prima metà di Maggio è possibile prendere parte anche alla Sagra de su ischidu (una varietà di latte fermentato, quasi una crema di formaggio acido, unica in Italia) e degustare le ottime tipiche ricette locali.

Per rimanere fuori dalle rotte del turismo di massa una visita nel Marghine può essere una soluzione che riserva tante sorprese. Sarà un’immersione nella storia dell’intera isola in un territorio storico dove vivere un’esperienza unica ed indimenticabile a stretto contatto con una parte importante dell’intero patrimonio culturale di tutta la Sardegna.

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