Il Nuorese sorge nel cuore dell’isola. Tradizioni, maschere, costumi ed enogastronomia sono colonne portanti dell’intera regione che però è resa particolare dalle differenze che rendono singolare ognuno dei dieci paesi che ne fanno parte.
Un territorio fondato sull’allevamento e l’agricoltura. Grazie all’esperienza, le tecniche e le tradizioni tramandate di generazione in generazione, la regione vanta prodotti tipici di qualità conosciuti ed esportati in tutto il mondo. Come nel caso del Cannonau Nepente e delle produzioni d’olio di Oliena, che sorge ai piedi del Monte Corrasi nel quale si estende la valle di Lanaittu, adiacente alla sorgente monumento nazionale de Su Gologone, e che abbraccia il villaggio nuragico di Tiscali, “Sa Oche e su Bentu”, grotte che offrono scenari cinematografici tra stalattiti e stalagmiti e numerose Domus de Janas e Menhir.
Una terra di storia e cultura, con epicentro Nuoro, l’Atene della Sardegna, luogo di nascita e ispirazione di Grazia Deledda, scrittrice premio Nobel, e della quale si può visitare la sua storica casa d’infanzia ora adibita a museo tra le vie del caratteristico centro storico nel quale è imperdibile anche una visita al Museo MAN, Museo d’Arte della provincia di Nuoro, in cui sono presenti numerose opere di artisti sardi del XX secolo. Risulta infine d’obbligo anche una tappa al Museo del Costume, che oltre all’esposizione degli abiti tradizionali spiega la Sardegna attraverso un percorso tra usanze e folklore.
Arte e cultura sono la cifra di questo territorio, a partire da Orani, terra di artisti affermati come lo scultore Costantino Nivola a cui è dedicato il “Museo Nivola”, e Mario Delitalia, tra gli incisori del Novecento più importanti d’Italia, al quale è dedicata a sua volta “la Collezione Delitalia” nella cornice suggestiva dell’ex convento francescano. Per non parlare della magia creata per le vie del paese durante la sfilata de “Su Bundhu”, una delle principali maschere storiche della zona, così come “Sos Thurpos” di Orotelli, che ritmano uno tra i carnevali più importanti e tipici del Nuorese. A Oniferi invece è possibile raggiungere il complesso archeologico più esteso e antico della zona, la necropoli di “sas Concas”, affascinante e misteriosa nel simbolismo particolare dell’architettura al suo interno.
Spostandosi a nord di Nuoro, si può visitare uno dei Borghi autentici d’Italia, Onanì, che tra chiese singolari e murales che ne raccontano la storia, regala scorci indimenticabili tra tradizione e devozione, contrasto che si ripete tra i paesi dell’interno, come ad Osidda dove tra i suoi suggestivi edifici in granito locale si può ammirare il presepe in miniatura con personaggi che indossano i costumi tradizionali sardi. Respirando a pieni polmoni l’aria pura delle colline che circondano il piccolo paese.
La tradizione locale vanta ancora un forte utilizzo della lingua sarda, parlata in famiglia e in società e appresa in maniera naturale già da bambini. Fin da piccoli si impara a cantare il “Tenore”, come nel caso di Bitti, dove è possibile conoscere da vicino quello che l’Unesco riconosce come “Capolavoro del Patrimonio Orale e Immateriale dell’Umanità” presso il “Museo multimediale del Canto a Tenore”. Qui da non perdere è anche il sito archeologico di epoca nuragica Romanzesu all’interno del quale si trova lo straordinario pozzo sacro. Il culto arcaico dell’acqua è l’elemento che unisce in questo percorso archeologico anche il paese di Orune con la sua splendida fonte Su Tempiesu.
Una zona, quindi, quella del Nuorese, incastonata tra le montagne, dove la pastorizia contraddistingue il paesaggio economico, sociale e caratterizza in maniera avvolgente costumi e abitudini che si tramandano da secoli costruendo la narrazione di una storia simile alle altre aree di Sardegna East Land ma diversa nei particolari.
PIANO STRAORDINARIO DI RILANCIO DEL NUORESE - POR FESR SARDEGNA 2014-2020
AZIONE 6.8.3. - Progetto VISIT NUORESE